“Un aeroporto è un sistema complesso che può determinare un impatto significativo sull’ambiente e sulle condizioni di salute dei lavoratori aeroportuali e della popolazione residente. … le sorgenti di inquinamento atmosferico proprie dell’attività aeroportuale si aggiungono a quelle tipiche dell’ambito abitativo, industriale e ambientale nel quale il singolo aeroporto è collocato.” (AAVV – Aeroporti e qualità dell’aria: una sintesi critica della letteratura scientifica – Osservazione ISPRA).
Il Caravaggio, che dista 3 chilometri dal centro città e meno di 1 chilometro da numerosi insediamenti abitativi, solo nel 2003 ha avuto la prima autorizzazione al suo sviluppo, proprio per il particolare contesto ambientale in cui esso opera: «La collocazione dello scalo in un delicato contesto territoriale e ambientale richiede e consiglia di identificare e quantificare … la soglia massima che la struttura potrà raggiungere nell’obiettivo di un ragionevole equilibrio con il territorio».
La massima attenzione che oggi si riserva alla protezione dell’ambiente e ad uno sviluppo sostenibile, nell’ottica di un’economia verde che la realtà mondiale ormai impone, stride fortemente con l’incessante crescita del traffico aereo , che ormai condiziona la vivibilità di aree sempre più vaste del territorio.
Esiste un’articolata normativa a tutela dell’ambiente e della popolazione che vive in prossimità degli aeroporti: le valutazioni ambientali (VIA e VAS) hanno proprio l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione, dando indicazioni per le scelte programmatiche e pianificatorie, per verificarne la sostenibilità.
Chi vive in prossimità di un aeroporto ben conosce gli effetti dell’inquinamento acustico: il rumore aeroportuale non è un semplice fastidio o disagio, ma è la causa di importanti patologie , come dimostrato da copiosa documentazione scientifica e dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che pone a 45 decibel il livello oltre il quale il rumore produce danni alla salute.
L’inquinamento forse più dannoso è comunque quello atmosferico. In proposito, anche ISPRA, nelle sue osservazioni alla procedura di VAS per il “Caravaggio”, ha voluto ribadire che “… Un aeroporto è un sistema complesso che può determinare un impatto significativo sull’ambiente e sulle condizioni di salute dei lavoratori aeroportuali e della popolazione residente …”.
La Pianura Padana è l’area più inquinata d’Europa. Bergamo è tra le città più inquinate d’Italia. Alle criticità dovute alla sua collocazione geografica e alla densità di insediamenti abitativi e industriali, sul territorio bergamasco si aggiungono le pesanti ricadute dell’intenso traffico aereo del Caravaggio, diventato ormai il terzo scalo italiano.
Il Piano Nazionale Aeroporti (PNA) è un documento di indirizzo per lo sviluppo del trasporto aereo e del sistema aeroportuale, che disegna il perimetro dell’aviazione civile fino al 2035, in linea con le tematiche di sostenibilità ambientale, digitalizzazione e innovazione tecnologica previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Piano di Rischio Aeroportuale (PRA) è uno strumento urbanistico della legislazione italiana, finalizzato alla tutela delle aree prossime agli aeroporti interessate dalle traiettorie dei velivoli in fase di decollo e atterraggio.
La valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo finalizzato a integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei progetti di sviluppo, per migliorare la qualità decisionale complessiva.
E’ proprio per “Il Caravaggio” che, per la prima volta in Italia, è stata attivata la procedura di VAS per la zonizzazione acustica aeroportuale, procedura imposta con le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato relative ai ricorsi organizzati dai cittadini di Colognola.
La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è un atto amministrativo previsto dalla legge in determinati casi e deve essere adottata dalla Pubblica Amministrazione con la finalità di individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali di un’opera, il cui progetto è sottoposto ad approvazione o autorizzazione.
La prima valutazione ambientale per lo scalo bergamasco risale al 2003. Nel 2018 è stato presentato il nuovo Piano di Sviluppo Aeroportuale al 2030 (PSA 2030) che ha richiesto l’attivazione di una nuova VIA.
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